Anche il 2022 sarà l'anno dei QR code | Collater.al

2021-12-28 07:23:37 By : Mr. Dreamer Wang

Qualche mese fa ho dovuto cambiare il telefono, non perché non andasse bene, anzi, riuscivo a fare praticamente tutto, tranne una delle azioni più importanti da circa due anni a questa parte: scansionare i QR code. La fotocamera del mio telefono non inquadrava i codici e io mi sono ridotto a chiedere il menù al ristorante ancora per molto tempo, oppure a farmi prestare l’iPhone di qualche amico, un imbarazzo per un’azione così elementare. Il mio vecchio telefono non aveva la funzionalità di scansione QR native, semplicemente perché quando è stato prodotto, il codice a barre sviluppato nel 1994 dalla compagnia giapponese Denso Wave, era uno strumento desueto, considerato già vecchio. L’importanza del QR code (lettere stanno per “Quick Response”, risposta rapida) è poi stata riscoperta a causa della pandemia e dalla ricerca di informatizzare molti aspetti della nostra quotidianità, per limitare contatti e rischi. Ora le aziende tech e i nuovi aggiornamenti iOS e Android hanno potenziato il sistema di scansione QR, per codici diventati sempre più piccoli e posizionati su ogni tipo di superficie, avvolti intorno a oggetti o inseriti in forme diverse dal tipico quadrato bianco e nero. Ciò ci fa pensare che il 2022 sarà ancora l’anno dei QR code, per comodità certo, perché non ne abbiamo scoperto ancora tutto il potenziale, ma certamente anche perché non siamo pronti ad abbandonare una soluzione semplice di gestione in sicurezza della nostra vita.

Secondo Juniper Research entro il 2022 un miliardo di smartphone (il 300% in più rispetto al 2017) scansionerà un QR, per un totale di 5,3 miliardi di codici. Uno dei motivi è sicuramente il certificato di vaccinazione che viene rilasciato in questo formato, e ci fa pensare senza molte consolazioni che il suo utilizzo sarà destinato a crescere nel prossimo anno. Dopo essere stato visto per anni come un reperto della prima tecnologia degli anni 2000, sono quindi riemerse alcune potenzialità chiave dei QR, che lo rendono un perfetto strumento contemporaneo. Qualche anno fa avremmo pensato a questa tecnologia come al passato, qualcosa di superato dopo un momento di entusiasmo iniziale ad inizio millennio, abbandonato in Europa ma conservato in Asia. Per struttura i codici Quick Response necessitano di essere notati, bisogna fare uno sforzo per interagire con loro, un approccio che cozza con l’immediatezza verso la quale si è mossa la tecnologia negli ultimi 10-15 anni. Qualcuno continuava a riconoscerne la praticità, come per esempio Wired, che nel 2017 affermava che i QR erano destinati a “cambiare la vita digitale“. Si è capita ora, o riscoperta, la comodità di questi supporti come strumento prima di tutto sicuro, sia per i dati contenuti sia da un punto di vista sanitario e infine di marketing. Basta pensare che abbiamo abbandonato in parte l’idea che serva un App per tutto. 

È inevitabile pensare che i QR code faranno parte della nostra vita anche nel 2022, e ci sono tendenze che fanno credere che ci rimarrà per diverso tempo. I codici hanno dato una mano fondamentale nell’informare i consumatori riguardo i prodotti alimentari; si possono utilizzare per informare riguardo i valori nutrizionali ma anche per tenere controllata la provenienza. Uno studio dice che i codici posti sugli imballaggi siano il futuro del marketing e il 74% dei consumatori tende a fidarsi di più quando può sciogliersi i dubbi rispetto all’origine dei prodotti. I nuovi sistemi Apple e Android hanno anche per questo potenziato la scansione anche per superfici curve, come quelle che potremmo trovare sulle scatole di un supermercato. L’acquisto è quindi invogliato quando la strategia di marketing prevede di fornire le informazioni, non solo attraverso una pubblicità fuggevole, ma come contenuto accessibile a chiunque abbia una connessione internet, anche per le strade di una città. Per le aziende poi i QR sono una risorsa perché consentono di accedere in modo più diretto ai propri siti e, di conseguenza, all’e-commerce. Uno dei temi più sviluppati nell’ultimo anno è quello del metaverso e dell’espansione del mondo fisico verso uno digitale. I QR sono in questo caso un portale per poter accedere in modo immediato, e tramite un visore certo, in un’altra dimensione, amplificando le possibilità di imparare, giocare, comunicare e lavorare. 

Anche il mondo dell’arte deve continuare ad esplorare le possibilità dei QR code, nel 2021 nei cieli di Shanghai Bilibili, un’azienda di video streaming, ha fatto volare 500 droni luminosi disposti in modo da formare un codice QR. Non si trattava solo di un strategia per festeggiare il primo anniversario dalla release del videogioco Princess Connect, ma anche una performance artistica che ha coinvolto tutta la città. Se questa non ricorda una porta spaziale che conduce a un altra dimensione, allora avete visto pochi film di fantascienza. L’utilizzo creativo dei QR code è solo alla sua fase embrionale, gli artisti devono provare a sviluppare soluzioni che amplifichino ancora di più le possibilità di immaginare mondi e visioni alternative a quelle già conosciute, tutte cose che l’arte fa da sempre. Le esperienze nei musei possono arricchirsi, l’informazione sull’arte può arricchirsi, rendendola una materia ancora più unificante. I murales, così come il volo di droni, per la loro importanza comunicativa nel contesto urbano hanno bisogno dei QR code per lanciare messaggi a volume più alto. Nel frattempo, devo scegliere cosa ordinare dal menù, con il mio nuovo telefono. 

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Siamo arrivati alla fine del 2021. Spesso in questo momento dell’anno per ripercorrere i ricordi si utilizza la metafora cinematografica come “Il film dell’anno” o “Le scene più belle del 2021”. Se fossimo davvero dentro a un film gli ultimi dieci giorni di dicembre sarebbero i titoli di coda, e per l’ultimo All for the Gram di quest’anno non poteva esserci protagonista migliore di titolidicoda. Il profilo Instagram scelto da Collater.al è una raccolta di frame di titoli di coda, quel momento in cui avviene la prima elaborazione del film, che segue di pochi minuti la scoperta dell’assassino di turno o di quell’amore nascosto durante tutto il film. I titoli di coda svelano tutti i protagonisti del film, dalle star all’ultimo aiutante elettricista del set, e spesso sono anche molto belli da un punto di vista grafico, entrando nell’immaginario comune di molti appassionati e non, come nel caso delle scritte in prospettiva della saga di Star Wars. Su titolidicoda si possono trovare grandi classici e film più di nicchia, da Woody Allen a Mel Brooks, fino a Ettore Scola che ringrazia i “signori” Federico Fellini e Mike Bongiorno. Le foto postate sono un modo per ricordare anche alcuni cast spettacolari e coppie di attori che sembrano essere nati per fare film insieme. Voi li riconoscete tutti i film qua sotto?

Come potrebbe essere il mondo nel 2050 e come le persone che lo abitano? Siamo in grado di immaginare solo futuri negativi oppure pensiamo di poter immaginare anche delle utopie nel 2050? Quali “SOLUZIONI” troveremmo per vivere il quotidiano da loro immaginato? Queste sono alcune delle domande dalle quali ha preso vita il primo volume di un nuovo evento rivolto ad artisti di ogni disciplina: SOLUZIONI Festival. 

Nato da un’idea di Grage 80 e con la collaborazione di Stasis e Toco Coworking, SOLUZIONI Festival ha coinvolto alcuni artisti della scena nazionale ai quali è stato chiesto di dare una propria visione del futuro attraverso la realizzazione di un poster e di un kit di sopravvivenza. 

Una volta dato sfogo alla fantasia e all’immaginazione, tutti i lavori prodotti dagli artisti verranno esposti all’interno degli spazi di Toco Coworking in Via Montanaro, 44 a Torino dal 19 al 22 gennaio 2022.  

Incuriositi da questa nuova iniziativa abbiamo fatto un paio di domande a Roberto Gentili ed Edoardo, rispettivamente in rappresentanza di Garage 80 e Stasis. Continuate a leggere per scoprire cosa ci hanno raccontato su SOLUZIONI Festival. 

Com’è nato SOLUZIONI? Qual è l’obiettivo di questo festival?

SOLUZIONI nasce da un’esigenza, come tutte le cose belle. L’esigenza di creare un contenitore artistico indipendente capace di riunire diversi artisti provenienti dal mondo dell’arte contemporanea. Un luogo sperimentale dove gli artisti possono esprimersi liberamente, unendo diverse abilità delle arti visive. SOLUZIONI nasce attraverso una forte sinergia creata con il tempo tra Garage 80 e Stasis, un hub artistico dell’ambiente torinese conosciuto per eventi audiovisivi e culturali in Barriera di Milano, con sede nello spazio di Toco Coworking.

L’obiettivo di SOLUZIONI è quello di creare un festival indipendente, atto al reincatamento degli spazi liminali. Un “open studio” capace di creare empatia e sincerità con il pubblico che punta a diffondere la cultura underground delle arti visive, molto spesso relegate ad usi più commerciali. 

SOLUZIONI vuole porre delle domande reali, legate a problematiche che, in questi ultimi anni di crisi globale, ci impediscono di proiettarci verso il futuro. Domande come: Siamo in grado di immaginare delle utopie oppure solo futuri distopici? Quali saranno le nuove frontiere artistiche e il ruolo che esse avranno nella creazione di una cultura post-pandemica?

Parlaci degli artisti coinvolti. Chi parteciperà a questa edizione di SOLUZIONI? 

Alla call hanno risposto artisti che hanno alle spalle un background comune e una mentalità abbastanza in linea con le idee di SOLUZIONI. Sono persone che stimiamo sia a livello umano che professionale e per noi è un motivo di stimolo e crescita collaborare insieme. Sono figure professionali che arrivano da mondi diversi, dall’illustrazione alla grafica, dalla street art al vj set, dal musicista al dj, fino ad arrivare al poetry slam. Ecco, questo per noi significa inclusione!  

Il programma che abbiamo messo su è ricco di appuntamenti: si parte dalla mostra collettiva che coinvolge 8 fra artisti e illustratori come: Luca Ledda, Michele Guidarini, Abel Bael, Fra design, Marte Giunipero, The Great Paper Massacre, Beppe Conti, Roberto Gentili a cui è stato chiesto di reinterpretare il concept del futuro. 

Avremo guest speciali come la performance di Mattia SIlano aka Matthew White, accompagnato da Matteo Cozzo aka The Great Paper Massacre, in un dualismo artistico caratterizzato dalle estetiche grezze e Lo-Fi. Dal live painting di Alice Lotti che si ritroverà immersa in un ambiente digitale grazie alle campionature visive della designer torinese Virginia Toffetti aka INGRID; alle geometrie di Abel Bael anche esso digitalizzato dal collettivo Highfiles, rispettivamente Tommaso Rinaldi e Riccardo Loira Aja Akasha, due Visual designer Torinesi di matrice Stasis, accomunati dall’astrattismo digitale influenzato da estetiche post-internet. Infine ci saranno anche le incursioni poetiche di Alessandro Burbank, accompagnato dalle sonorità sperimentali di Andrea Cauduro. 

L’evento sarà caratterizzato dalle sonorità elettroniche di Sonambient e Corgiat, Producers Torinesi, provenienti dalla musica elettronica e techno e dal live sperimentale del Progetto musicale di Claudio Lorusso, cantautore torinese influenzato anch’esso dalla musica elettronica. 

Visto che è il tema di questa edizione lo chiediamo anche a te: Come potrebbe essere il mondo nel 2050 e come le persone che lo abitano?

La nostra immaginazione ci ha già portato lontano nel descrivere come sarà il futuro, è chiaro quando sentiamo l’ennesimo disastro ambientale, mettendolo a fuoco con un po’ di rassegnazione ci sentiamo impotenti davanti a crisi che sono sempre più ampie. Il punto però è che questa immaginazione non può essere travolta solamente da immagini della fine del mondo, deve essere un motore per la realtà che vorremo. 

Per questo il futuro che ci immaginiamo non è neanche fatto da grandi utopie, non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo e le sue persone, vogliamo solo dare un momento in più per pensare alla nostra quotidianità, a quei piccoli gesti che ci saranno anche in futuro e vanno a comporre una infinità scala cromatica tra la fine di tutto e l’impossibile. Magari, per rispondere alla domanda che poniamo, nel 2050 una cosa che vorremmo immaginare potrebbe essere una cultura dell’arte più libera, più conviviale, più quotidiana.

Su Collater.al si è già parlato di come le performance che utilizzano i droni siano aumentate nell’ultimo periodo. Utilizzati per scopi propagandistici, commerciali o artistici, l’effetto scenico è il principale motivo di attrazione della Drone Art, capace di creare nelle città un paesaggio futuristico e soprattutto estremamente scenografico. Non raramente formazioni di droni luminosi sono stati utilizzati per celebrare feste di stato (come quella per il 100esimo anniversario del Partito Comunista cinese) o ricorrenze. Ultima performance annunciata avrà luogo ad Amburgo, in occasione del quinto anno dall’inaugurazione della Elbphilharmonie, una delle sale da concerto più grandi e moderne al mondo. L’edificio, ultimato nel 2017 appunto, è stato progettato dal duo di archistar Herzog & de Meuron, gli stessi che hanno firmato il progetto di Feltrinelli Porta Volta a Milano e della Tate Modern di Londra per citarne solo un paio.

In occasione dell’anniversario, che cadrà nel 2022, è stata pensata a una performance di droni, realizzata dallo studio Drift. Si chiamerà “Breaking Waves“, questo perché i centinaia di droni si muoveranno come onde, seguendo il ritmo elegante della musica del secondo movimento del concerto per pianoforte e orchestra di Thomas Adès, eseguito nei giorni dei festeggiamenti. L’installazione ruoterà intorno al palazzo, questo per poter essere apprezzata da tutti i cittadini di Ambugo, una delle prime città europea a scoprire la Drone Art, già nel 2015, grazie a uno spettacolo organizzato allóra dall’azienda Intel. Dall’area portuale della città tedesca si potrà seguire il movimento sincronizzato dei droni luminosi, che daranno solo l’impressione di infrangersi su uno degli scogli meglio progettati al mondo.

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